menhir CUPA 2

notizie

Giuseppe Palumbo ritrova questo monolite il 17 agosto 1953 non lontano dal Cupa 1, lo descrive infisso su uno zoccolo di roccia affiorante e incorporato in un muro di recinzione di pietre a secco (come si ritrova oggi). Gli spigoli scantonati su quasi tutta la lunghezza e le altre differenze, lo hanno fatto ritenere dallo stesso scopritore tardo «sia per la niuna differenza fra le facce del prisma, sia per la mancanza di analogia con la nota tradizionale orientazione, ed ancora per la scultura terminale […] mi fu facile arguire che essa era stata elevata in epoca medioevale». Paolo Malagrinò, in una pubblicazione del 1997, definisce lo stesso monolite come «un menhir rimaneggiato e riutilizzato in tempi storici […] tipico esempio di quel sincretismo culturale pagano-cristiano che ha interessato i menhir salentini».

altezza m 3,50
sezione m 0,32x0,32

come si raggiunge

Collocato alla periferia di Scorrano, il monolite si trova sul margine della strada vicinale Nacrilli, all'angolo con la strada vicinale Abate.

N  40° 05' 19"    E  18° 17' 19"

riferimenti storici

Giuseppe Palumbo, Pseudo - pietrefitte in Terra d'Otranto e l'evoluzione degli "Osanna" o "Sannà", «Studi Salentini», Galatina, 1958.

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