menhir CANDELORA

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Cosimo De Giorgi, alla fine del XIX secolo, lo segnala fuori dalla periferia di Melpignano, in prossimità delle cave di pietra. Il menhir è ancora nel sito originario, nell’area di un'azienda di lavorazione della pietra locale. Uguale a come descritto «è confitto per 30 centimetri nella roccia affiorante, ed è stato smussato agli spigoli e appuntito a colpi di pietra», si trova incuneato in un muro di recinzione che interseca una cabina di trasformazione di energia elettrica.

altezza m 3,10
sezione m 0,50x0,30

come si raggiunge

Da via Po, alla periferia di Melpignano, superato l'incrocio con via Benedetto Croce e quello successivo con via Niccolò Maiorano, si prosegue su via Vore. Circa 50 metri dopo si avvista il monolite sulla destra.

N  40° 09' 30"    E  18° 17' 45"

riferimenti storici

Cosimo De Giorgi, I Menhir della Provincia di Lecce, «Rivista Storica Salentina», Lecce, 1916.

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