dolmen GRASSI

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Dolmen doppio, viene scoperto il 3 maggio 1893 da Pasquale Maggiulli e Cosimo De Giorgi nel territorio di Giurdignano, in aperta campagna. Il De Giorgi lo descrive come uno dei più grandi dolmen salentini, in parte semidistrutto. Ipotizza il megalite originario indiviso «ad arco di cerchio, di metri 4,30 di lunghezza per 1,50 di larghezza», suffragato dal ritrovamento, a 10 metri di distanza, del probabile frammento di collegamento mancante, «trapezoidale» e con le identiche caratteristiche dei lastroni di copertura residui. Oggi quello orientato a nord si presenta con il lastrone di copertura franato sugli ortostati che lo sorreggevano, l’altro, più o meno integro, ha il lastrone di copertura sorretto da cinque ortostati, uno monolitico e gli altri di massi sovrapposti, di altezza variabile da 81 a 90 centimetri. Tutto il complesso poggia su un vasto banco di roccia affiorante. Il frammento di cui parla il De Giorgi non è più distinguibile, confuso tra la grande quantità di materiale litico simile, presente tutt'intorno.

Il complesso, per via di un ulteriore declino, registra differenze nelle dimensioni, rispetto ai rilievi del De Giorgi, che risultano comunque valido riferimento.

come si raggiunge

Da via Giuseppe Garibaldi, superato l'incrocio con via Enrico Toti, alla periferia della città, si prosegue sulla strada comunale per Minervino. Dopo circa 700 metri si svolta alla prima a destra e si continua per altri 700 metri. Alla fine della strada si svolta a sinistra e, dopo altri 750 metri, il dolmen si scorge a destra, a poco più di 100 metri all'interno di un oliveto.

N  40° 06' 46"    E  18° 25' 05"

riferimenti storici

Cosimo De Giorgi, Censimento dei dolmens di Terra d'Otranto, «Apulia», Martina Franca, 1912.

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