menhir STAUROTOMEA

notizie

Il nome del menhir, mutuato dal griko, significa Croce Grande. Venne descritto di dimensioni imponenti (m 4,10), il 4 marzo 1880, da Cosimo De Giorgi. Dopo i numerosi abbattimenti alla ricerca dell'Acchiatura (tesoro), oggi quella che ne resta sembra la parte superiore per via di un profondo solco sulla sommità. La leggenda raccolta dal De Giorgi, narra di un tesoro di monete d'oro e d'argento protetto dagli spiriti maligni, nascosto alla base di questo menhir. «Due sorelle, una nubile e l'altra maritata verranno un giorno a riposare ai piedi di questa colonna; questa cadrà e ne accopperà una, la maritata; e l'altra troverà sotto la pietrafitta il tesoro nascosto».

altezza m 1,60
sezione m 0,56x0,27

come si raggiunge

Appena fuori dalla periferia di Carpignano Salentino, sulla via provinciale per Borgagne, dopo il cimitero si imbocca la prima a destra, si tiene la sinistra al primo bivio e la destra al secondo. Il menhir si trova al centro dell'incrocio successivo.

N  40° 12' 14"    E  18° 20' 57"

riferimenti storici

Cosimo De Giorgi, I Menhir della Provincia di Lecce, «Rivista Storica Salentina», Lecce, 1916.

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